Facebook o Instagram per un'associazione: quale scegliere?

Facebook or Instagram for an association: which one to chose?

Facebook o Instagram per un’associazione: quale scegliere?

Le associazioni si trovano a decidere, all’inizio del loro lavoro o in corso d’opera, su quali social lanciare la propria attività. E’ impensabile oggi non implementare una strategia di social media marketing, così come ribadito nelle volte precedenti.

Vediamo ora come si può procedere se un’associazione ha voglia di allargare la propria community, raccogliere fondi e far conoscere i suoi progetti.

Quale social scegliere?

Cerchiamo di capire ora quali sono le caratteristiche dei principali social media:

Facebook: attira un pubblico dai 25 anni in su. Si possono condividere contenuti visivi e testuali, raccolte fondi e lanciare video in diretta di eventi.

Instagram: il target di riferimento è 18-34 anni. E’ una piattaforma principalmente visuale in cui si possono condividere foto e video, ma dà anche la possibilità di creare raccolte fondi e video in diretta.

Twitter: è il social perfetto per aggiornamenti rapidi, spesso usato dal mondo politico e istituzionale. Possiede solo 280 caratteri a disposizione. E’ perfetto per avviare discussioni e anche raccolte fondi.

Linkedin: si rivolge ai professionisti, l’età media è tra i 46 e i 55 anni: tutti possibili volontari, donatori o partner. Si possono lanciare video in diretta e concede la possibilità di condividere articoli specialistici sulla propria attività i quali possono essere commentati innescando discussioni pertinenti.

TikTok: è il social più amato dalla Generazione Z. In questo caso si registra una presenza minore di associazioni, tuttavia è possibile collaborare con giovani influencer su temi sensibili per la fascia di riferimento.

Come creare un profilo su Facebook e Instagram?

Nel caso delle associazioni conviene partire da Facebook e Instagram. In primis occorre creare un piano editoriale social ad hoc. E’ importante che non sia monotematico e noioso per il pubblico e che si decida in anticipo la frequenza di pubblicazione, i giorni e gli orari di ogni post. La scelta dei contenuti è di sicuro il core “business” di tutto il processo di comunicazione. Nel caso delle associazioni, sarà opportuno un tono di voce caldo e umano per sensibilizzare il pubblico su alcune tematiche. Che si tratti di una voce informale o umoristica, ogni volontario, incaricato della gestione social, dovrà attenersi allo stile scelto. Se ci sono persone che effettuano donazioni, cercate di ringraziarle con un post personalizzato, ciò dimostra attenzione nei confronti del donatore. Cercate di pubblicare contenuti appetibili i quali incitino i seguaci a ricondividerli a loro volta: questo aumenterà in modo gratuito la visibilità.

Facebook o Instagram: strumenti di azione

Provate poi a lanciare conversazioni, a porre domande sulla causa, spingendo i vostri follower a prendere una posizione. Interagite con profili simili ai vostri, mettendo like, reazioni ai commenti e ricondividendo anche i loro contenuti: tutta una serie di azioni che farà capire al pubblico la loro importanza. Nel tempo questo interesse dovrebbe convertirsi in donazioni. Poi, un’idea potrebbe essere quella d’inserire almeno un video che racconti gli obiettivi e anche come è nata l’organizzazione. Il pubblico desidera verità, quindi, spesso, conviene puntare su video emozionali che mostrino le storie in tutta la loro complessità. Pensate nel caso specifico a video che raccontino l’integrazione culturale, come magari si sia arrivati in Italia dal continente nero ovvero speranze per una piena collaborazione tra il Belpaese e lo Stato di provenienza. Last but not least, inserite smile nel testo che attireranno l’attenzione su alcune parti, ma non hastag. Questi ultimi vanno apposti solo alla fine ed esclusivamente su Instagram. Ne basteranno una decina, scegliete quelli non utilizzati milioni di volte e createne qualcuno che vi identifichi (il nostro è #ConnectPeople).

Successivamente, bisognerà pensare a sponsorizzare alcuni post su entrambi i social. Significa che serve investire del denaro, anche cifre minime per cominciare a promuovere la propria associazione e far sì che si diffonda maggiormente il messaggio. Sia Fb che Ig hanno al loro interno la possibilità per le non profit di prevedere delle ads. Si può, pertanto, impostare una cifra da spendere al giorno e per un numero di giorni preciso. In più, prima di lanciare la campagna, si possono impostare dei filtri che vi permettano di rintracciare gli utenti più in linea con l’associazione.

Facebook o Instagram: come creare una pagina?

A dispetto delle apparenze, creare una pagina su Facebook è semplice. Dal proprio profilo privato, basterà cliccare sui sei puntini posizionati a sinistra, nel riquadro “crea” e poi su “pagina”. Nonostante i titoli, inquadrate la pagina sotto il profilo di “azienda o brand”. A questo punto, scrivete il nome dell’organizzazione e scegliete la categoria che potrà sempre essere cambiata in seguito (organizzazione comunitaria, no-profit, di beneficenza, ecc…). Qualche altra informazione da inserire e il gioco è fatto, potrete partire con la promozione! All’inizio vi seguiranno quelli che già vi conoscono.

Per creare una pagina su Instagram (a differenza di Facebook si usa solo attraverso il cellulare), invece, se non avete già un profilo – in questo caso, basterà solo cliccare sulla freccia vicina al proprio nome e dopo su “aggiungi account” – dovrete scaricare l’app di Instagram dall’App Store o dal Google Play Store e, dopo averla installata, toccare “crea un nuovo account”. Inserite in seguito l’indirizzo email e il numero di cellulare e toccate “avanti”. Dopodiché, inserite il codice di conferma ricevuto sull’indirizzo email o numero di cellulare e cliccate ancora una volta “avanti”. Create una password e andate nuovamente “avanti”. Il sistema vi chiederà poi di aggiungere il vostro nome, il nome utente e di accettare le condizioni e le normative di Instagram. Dulcis in fundo, aggiungete un’immagine del profilo e andate ancora una volta “avanti”.

Veronica Otranto Godano